L’Organo di Colognola

L’organo, da sempre e con buona ragione, viene qualificato come il re degli strumenti musicali, perché riprende tutti i suoni della creazione e dà risonanza alla pienezza dei sentimenti umani, dalla gioia alla tristezza, dalla lode fino al lamento. Inoltre, trascendendo come ogni musica di qualità la sfera semplicemente umana, rimanda al divino. La grande varietà dei timbri dell’organo, dal piano fino al fortissimo travolgente, ne fa uno strumento superiore a tutti gli altri. Esso è in grado di dare risonanza a tutti gli ambiti dell’esistenza umana. Le molteplici possibilità dell’organo ci ricordano in qualche modo l’immensità e la magnificenza di Dio


Cit. Benedetto XVI,
Inaugurazione del nuovo organo della Alte Kappelle di Regensburg 13 settembre 2016

Il primo organo della ditta Fedrigotti venne installato nella “Chiesa dei Santi Fermo e Rustico” nell’anno 1671 e venne collocato sopra la porta laterale che, in quel tempo, si trovava a metà navata dove oggi c’è l’antico confessionale vicino alla Cappella del Crocifisso. Nel 1870 venne sostituito con un altro organo della ditta Zanfretta e venne collocato dietro l’altare Maggiore. L’attuale organo venne costruito appositamente per la nostra chiesa parrocchiale dalla Ditta Mascioni di Cuvio nell’anno 1939; possiede 1706 canne e 21 registri sonori. Venne pagato dalla Fabbriceria per un costo totale di 57.000 lire. L’importo fu raggiunto con l’offerta di una gallina per famiglia che poi sarebbe stata venduta, oppure concorrendo all’acquisto di una canna d’organo, il cui importo variava a seconda della grandezza. Nel 1956 don Luigi Aldrighetti dovette farlo ripulire perché un forte nubifragio scoperchiò il tetto dello stabile che ospitava i mantici e le canne si riempirono di acqua e calcinacci. Nel 1986 grazie all’interessamento dell’organista don Amelio Fiorini venne fatto un restauro conservativo. Il 7 febbraio 1987 durante la sagra di San Biagio venne fatto un favoloso concerto di inaugurazione

Cit. da I cento anni di monsignor Caprini.
Una vita, una storia, un ricordo, Verona 2018, p. 40